Ring - Koji SuzukiTokyo, 5 settembre, ore 23.00 circa. Nel quartiere residenziale di Yokohama una studentessa muore all'improvviso per infarto. Quella stessa sera, nella stessa ora, di fronte alla stazione Shinagawa un motociclista si accascia sull'asfalto per un arresto cardiaco improvviso. Semplici incidenti? Per Kazuyuki Asakawa, giornalista del Daily News e zio di una delle vittime, non può essere una pura coincidenza che entrambi i ragazzi avessero il viso stravolto da un'espressione di terrore e che, qualche istante prima di morire, avessero cercato di strapparsi il cuoio capelluto. Servendosi dell'archivio del suo giornale, Asakawa apprende che quella stessa sera, sempre a Tokyo, una giovane coppia è morta per la stessa, apparente, causa: infarto improvviso. Indagando sul passato delle quattro vittime, il giornalista scopre che non solo si conoscevano, ma avevano trascorso una breve vacanza insieme, appena una settimana prima di morire. Forse, in quell'occasione, i quattro erano stati infettati da un virus ancora sconosciuto. C'è un unico dato certo: durante la loro breve gita le vittime avevano guardato una videocassetta, di cui Asakawa entra casualmente in possesso. Visionandola, il giornalista assiste a un filmato sconcertante che mostra scritte e immagini apparentemente prive di nesso logico e continuità: un vulcano in eruzione, una vecchia che parla un dialetto quasi incomprensibile, un neonato, una miriade di volti, un uomo dall'espressione sinistra e "una piccola luna rotonda di luce". Infine, la minaccia allo spettatore che, viste quelle scene, è condannato a morire entro sette giorni, a meno che non segua delle istruzioni. La registrazione, però, termina bruscamente senza offrire le necessarie indicazioni. Potrebbe sembrare uno scherzo di pessimo gusto, ma per l'attonito Asakawa, quelle immagini, in parte realistiche e in parte astratte, non sono solo inquietanti, ma sembrano stimolare tangibilmente i cinque sensi e andare al di là degli stessi suoni. L'uomo non dubita neppure per un istante di avere i giorni contati. Nella corsa contro il tempo e contro quella maledizione, l'unico che può aiutarlo è il suo vecchio compagno di studi Ryuji Takayama, professore universitario con una straordinaria esperienza nel campo del sovrannaturale. Dopo avere visionato la cassetta a sua volta, Ryuji concorda sulla necessità di interpretare il video e di ricostruire la formula – che ambedue credono volutamente cancellata – per esorcizzare il potere sinistro della minaccia di morte. Le frenetiche indagini sembrano condurre a una ragazza, Sadako Yamamura, bizzarra e inquietante creatura di cui si sono perse le tracce.
Pubblicato nel 1991, Ring (Ringu) di Koji Suzuki diventa in breve tempo un fenomeno letterario e vende tre milioni di copie. Negli anni successivi l'opera ispira una serie di progetti, più o meno fortunati, a partire dal film TV Ring: Kanzenban fino al manga di Kojiro Nagai. E' però nel 1998 che Ring diventa un culto, con l'omonimo adattamento cinematografico di Hideo Nakata che opera una rilettura della storia originale, intervenendo non solo sui personaggi principali ma anche sulla necessità di interpretare le scelte autoriali con immagini e spiegazioni meno "definitive". In Giappone esplode la Ring-mania: un sequel, Rasen, che ottiene nel 1996 lo Yoshikawa Eiji Award, e la trilogia Birthday, pubblicata nel 1999. Oltre ai romanzi, arrivano due serie televisive, Ring: Saishuushou e Rasen, e un remake coreano del film di Nakata, The Ring Virus. Seguono un sequel firmato ancora una volta da Hideo Nakata, The Ring 2 – che contiene numerosi riferimenti "tecnici" alla prima opera di Suzuki Koji – e un prequel, Ring 0: Birthday. Infine, nell'ottobre 2002, esce il remake americano della prima pellicola giapponese, firmato da Gore Verbinski, The Ring. E' questa l'opera cinematografica che consacra definitivamente anche in occidente la pellicola di Nakata, suscitando interesse soprattutto nei confronti del romanzo d'origine, giunto proprio in questi giorni anche in Italia, grazie all'editrice Nord.
Assoggettando alla sua storia i temi del mutamento continuo, degli interrogativi che accompagnano la morte, delle idee come forme di vita e soprattutto evitando la tendenza a tradurre la malattia in modelli stabiliti, Koji Suzuki ha dato vita a un romanzo affascinante in cui sensazioni rapidissime accompagnano temi esistenziali aperti a molteplici risposte.
La densità figurale delle formazioni metaforiche con cui si apre Ring ritorna – come un eco del titolo, esattamente componendo un cerchio/anello – in chiusura, dando al romanzo un sapore apocalittico. L'autore raffigura un male che – pur definito in chiave personalistica – si insinua nelle spire della tecnologia e della scienza, sfuggendo all'estinzione e imponendo scelte, anche se non definitive, poco etiche.
(c)
I.H. MagazineDico solo..fantastico *_________*
(scusate il copia incolla xD)
Edited by . Emilie . - 9/9/2007, 22:16
